mercoledì 10 gennaio 2007

Da quando Otar è partito...

(Depuis qu’Otar est parti…, Francia 2003, col. 102’)
di Julie Bertucelli.
Con Esther Gorintin, Nino Khomassouridze, Dinara Droukarova, Temour Kalandadze.
L’anziana Eka vive a Tbilisi (capitale dell’ex repubblica sovietica della Georgia) insieme alla figlia Marina ed alla nipote Ada. E’ attaccatissima anche al figlio Otar che è emigrato a Parigi, la città che l’anziana signora ha sempre sognato di visitare. La tranquillità familiare viene però scossa dalla notizia della morte di Otar in un incidente avvenuto in un cantiere edile. Marina e Ada decidono di non dire nulla ad Eka per non farla soffrire e così scrivono false lettere di Otar alla vecchia. Ma un giorno Eka vende tutto il contenuto della sua dacia per comprarsi il biglietto per Parigi, vuole ad ogni costo rivedere l’amato figlio Otar. Il classico film da festival del cinema, non ha caso vincitore della “Settimana della critica” a Cannes, lento, dove accade pochissimo e viene descritta più che altro la routine quotidiana della novantenne attrice protagonista. Nella versione italiana, tutta doppiata nel nostro idioma, si perde pure l’aspetto linguistico (nella versione originale si parla georgiano, francese e russo) ed allo spettatore non resta che annoiarsi pesantemente. Un film minimalista con veramente poco di nuovo da dire, anche perché la rovina dell’ex impero sovietivco ed il dramma dell’emigrazione che potevano essere due aspetti interessanti della pellicola restano sempre sullo sfondo e fanno da coreografia ad una vicenda privata come tante.
Voto 5,00.

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